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Il mirtillo, nella gamma dei piccoli frutti, riveste senz’altro una posizione primaria per le caratteristiche e qualità del frutto. Il terreno migliore per la coltivazione di questa specie, è quello sciolto, sabbioso, ricco di sostanza organica, ma soprattutto deve essere a reazione acida con un pH di 4,5 – 5.

I terreni troppo argillosi e pesanti sono da evitare, come pure quelli troppo calcarei con pH superiore a 7. È' possibile correggere l’acidità del terreno miscelandolo con zolfo ( 60 grammi per m2 ), segatura, corteccia di conifera o aghi di pino, oppure con torba acida nella buca d'impianto.

L’alternativa è la coltivazione in vaso con torba acida, tenendo presente che il mirtillo è un arbusto perenne e, in particolar modo quello gigante, può superare i due metri di altezza e quindi ci vuole un vaso con una capacità di 30 – 50 litri.

I mirtilli sopportano bene le temperature rigide invernali, tenendo presente però che hanno un apparato radicale superficiale e quindi sono eventualmente le radici che possono essere danneggiate dal gelo se non protette a sufficienza con corteccia o torba.

Il mirtillo è da sempre componente ideale nelle macedonie, sulle torte come decorazione o nei gelati, ma non va dimenticato che queste bacche sono ricche di vitamine C, B, P, zuccheri, antociani, caroteni ecc., aiutano a curare coliti e dissenterie e sono in grado di acuire la visibilità notturna.


La spiccata aromaticità del frutto unita ad elevato grado zuccherino e buona conservabilità, sono gli aspetti più apprezzati di questa varietà.

La varietà è suscttibile a batteriosi (Xantomonas fragariae).